Mifsud finisce indagato ad Agrigento

I pm siciliani hanno aperto un fascicolo e iscritto l'uomo al centro del Russiagate con l'ipotesi di peculato, abuso di ufficio e truffa per la vicenda del consorzio universitario.

L’uomo al centro del Russiagate italiano indagato ad Agrigento. Il pubblico ministero Salvatore Vella e Chiara Bisso, dopo
aver aperto un fascicolo contro ignoti per abuso di ufficio e truffa, hanno ora iscritto nel registro degli indagati – anche per l’ipotesi di peculato – l’ex presidente del Consorzio universitario Joseph Mifsud. La Procura ha attivato le procedure per la notifica dell’inchiesta al misterioso docente, ritenuto da molti una spia, di cui si sono perse le tracce del 2017.

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L’indagine sulle presunte spese pazze di Mifsud

Il misterioso docente maltese, coinvolto nel Russiagate, è finito sotto la lente per un buco di decine di migliaia di euro. Viaggi e telefonini: gli acquisti nel mirino della procura di Agrigento.

La procura di Agrigento indaga sulle presunte spese pazze di Joseph Mifsud, il misterioso docente maltese coinvolto nel Russiagate, scomparso dai radar da fine 2017, che per alcuni anni è stato presidente del Consorzio universitario della Città dei Templi. I reati ipotizzati nel fascicolo sono, al momento, truffa e abuso d’ufficio. Le indagini sono state avviate dopo che il presidente facente funzioni del Consorzio universitario, Giovanni Di Maida, ha scoperto un “buco” di 100, forse 200 mila euro, e ha presentato un esposto alla Guardia di finanza. Gli ammanchi sarebbero dovuti a spese compiute da Mifsud – per viaggi all’estero, acquisto di telefonini, ma anche bollette telefoniche da 4 mila euro – nel periodo in cui è stato presidente del Consorzio universitario di Agrigento – dal 2009 al 2012 – su indicazione dell’allora presidente della Provincia Eugenio D’Orsi.

SEQUESTRATI CENTINAIA DI DOCUMENTI

Solo nel 2010, con la carta di credito, Mifsud avrebbe fatto spese, secondo l’esposto, per 35.369 euro; 6.090 euro, invece, nel 2011 quando la carta di credito utilizzata venne sospesa però da maggio a settembre. Mifsud di recente è stato anche condannato dalla Corte dei Conti di Palermo a risarcire un danno erariale alla provincia di Agrigento. La Guardia di finanza della città siciliana ha già sequestrato centinaia di documenti sulle presunte spese pazze sostenute da Mifsud mentre era a capo dell’università. Documenti, bollette telefoniche, biglietti aerei, bolle di acquisto di telefoni cellulari e molto altro. Carte che documenterebbero i ripetuti viaggi in Russia, ma anche a Malta, Usa, Inghilterra, Libia, Libano.

IL RUOLO DI MIFSUD NEL RUSSIAGATE

Mifsud, di cui non si hanno più notizie da ottobre 2017, è colui che a Roma nel 2016 avvicinò uno dei consulenti di Donald Trump parlandogli delle email compromettenti di Hillary Clinton nelle mani dei russi, inducendo poi l’Fbi ad aprire l’indagine sul Russiagate. Indagine che il presidente Usa ritiene un complotto tramato dall’amministrazione Obama, con la complicità di qualche servizio occidentale, per ostacolare nel 2016 la sua corsa e costruire collusioni del suo staff con la Russia. L’amministrazione Trump ha avviato una controinchiesta sulle origini del Russiagate, che da amministrativa e diventata ora penale, affidata a John Durham, procuratore federale, sotto la supervisione del ministro della Giustizia William Barr. I due hanno incontrato a Roma i vertici dell’intelligence: nei colloqui si sarebbe parlato anche del ruolo di Mifsud sul cui conto, però, i servizi segreti italiani avrebbero spiegato di non aver mai avuto notizie particolari.

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